L’Artista del Mese di Febbraio de IL QUADRO DEL DIRITTO è DONATELLA PASIN – 12 mesi/ 12 artisti / 36 opere/ 3 sedi espositive – da un’idea di Carlo Chelodi
Giovedì 9 febbraio 2017 ad ore 19:00 presso la Casa del Vino di Isera è stato presentato il secondo appuntamento con l'Artista per il ciclo di incontri con arte e diritto, organizzato dallo Studio legale Chelodi-Bertuol e Associati .
L'Artista del mese di Febbraio è la Prof.ssa Donatella Pasin, diplomata all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1984 con Emilio Vedova ed attualmente insegnante di discipline pittoriche presso il Liceo Artistico Statale di Verona.
L'Artista ha presentato alcune sue opere, dando anche occasione per una breve riflessione giuridica dell'avv. Paolo Mirandola* ispirata dai quadri in esposizione.
Per tutto il mese di febbraio le opere di Donatella Pasin resteranno esposte nelle sedi di Trento, Ala e Cles dello Studio legale Chelodi-Bertuol e Associati (visite personalizzate su appuntamento)
(coordinamento artistico e giuridico: avv. Carlo Chelodi; coordinamento progettuale: dr. Sara di Lucia; partner del gusto: Casa del Vino di Isera – per info : 389.9859164 saradilucia@gmail.com )
*un vivo grazie agli amici Chelodi e Bertuol per l’ardimento e la serietà del progetto che ci propongono ma anche per avermi invitato a presentare il lavoro dell’artista Donatella Pasin. A me quindi l’arduo compito, anche perché non sono un critico d’arte ma solo un’appassionato che, nel tempo libero, da tanti anni, frequenta assiduamente i musei e le mostre d’arte, soprattutto contemporanee, in giro per l’Italia e per l’Europa. Prima di salire qui ad Isera ho letto un’intervista resa da un grande artista, Giulio Paolini, al Giornale dell’arte, nell’edizione di febbraio ’17, dove esordisce affermando che la parola dell’arte è il silenzio. L’affermazione, resa da un così autorevole personaggio, dovrebbe impormi di tacere ma non lo farò non tanto per non tradire la fiducia dei miei amici ma soprattutto per il rispetto dell’artista che poco fa mi ha accompagnato in queste sale, illustrandomi i suoi lavori che ho particolarmente apprezzato.So che il bello e il brutto ormai sono categorie gettate dalle avanguardie del Novecento in un cassonetto. Ciò malgrado l’arte, comunque essa si proponga, riesce a stabilire un contatto con chi la guarda e la attraversa e, come ho sentito ancora dire, il bello dell’arte sta negli incontri, come quello di questa sera, tra artista e spettatore che diventano tracce di un percorso da condividere.Ed allora, nel percorso che ho fatto con Donatella questa sera, ho ricordato le parole che ho letto proprio oggi su La Repubblica di Tzvetan Todorof, quando dice che l’artista non è forzato a dipingere o descrivere il suo amore e il suo apprezzamento del mondo ma è tuttavia necessario che ami le cose per poterle capire e creare, come ho colto in alcune affermazioni di Donatella.Chelodi e Bertuol hanno chiamato questo importante progetto Il quadro del diritto. È una dichiarazione impegnativa che condivido con la mente e con il cuore. Mai come in questo momento, segnato da tragedie epocali e dalla negazione sistematica dei diritti umani più elementari l’arte, vissuta nelle varie forme, come la viviamo noi questa sera, può, sempre con Todorof, salvare il mondo. Le forme dell’arte (musica, arti visive, scultura, architettura) hanno il compito di creare e promuovere cultura anche nei luoghi più reietti come due artisti francesi, oltre il recinto di Buchenwald, hanno cercato di descrivere, dipingendo, le sofferenze di quei luoghi di annientamento, lavori che l’amico avv. Arnaldo Loner di Bolzano ha raccolto in una sofferta mostra aperta a Rovereto nei giorni scorsi. Grazie ancora all’artista Donatella Pasin e agli amici Chelodi e Bertuol che hanno realizzato questo progetto, promuovendo con entusiasmo e determinazione cultura che, anche sotto questo profilo, è cultura della pace, del diritto di tutti noi alla pace. (Avv. Paolo Mirandola).